Il franchising, definito anche affiliazione commerciale, è una formula di collaborazione tra imprenditori per la distribuzione di servizi e/o beni, indicata per chi vuole avviare una nuova impresa usufruendo di format già sperimentati e affermati sul mercato.
Il franchising è difatti un accordo di collaborazione che trova da una parte un’azienda con una formula commerciale consolidata (affiliante, o franchisor) e dall’altra una società o un singolo imprenditore (affiliato, o franchisee) che aderisce a questa formula, rimanendo tuttavia imprenditore indipendente.
L’azienda madre, che può essere un produttore o un distributore di prodotti o servizi di una determinata marca od insegna, concede all’affiliato, in genere rivenditore indipendente, il diritto di commercializzare i propri prodotti e/o servizi utilizzando l’insegna dell’affiliante oltre ad offrirgli assistenza tecnica e consulenza e concedere il know-how sui metodi di lavoro collaudati. In cambio, l’affiliato si impegna a rispettare standard e modelli di gestione / produzione stabiliti dal franchisor, contribuendo attivamente all’incremento della notorietà del brand ed al successo dell’intera rete.
In genere, in cambio dei servizi offerti, sia iniziali che periodici, possono essere richiesti da parte dell’affiliante pagamenti una tantum (come la fee d’ingresso) o periodici (come le royalty sul fatturato o i contributi per le campagne marketing).
Per entrambe le parti coinvolte, vale sempre l’obbligo legale di rispettare le norme e le condizioni contrattuali che regolano il rapporto.
Nel mercato economico italiano il franchising è regolamentato dalla Legge 6 maggio 2004, n. 129.
Le normative, leggi e regolamentazioni in vigore in materia di affiliazione commerciale, non presentano limitazioni stringenti o condizioni standardizzate sempre valide. Dunque, il contratto di franchisingpuò presentare condizioni, obblighi e vantaggi molto differenti a seconda di quali siano gli obbiettivi e gli standard della casa madre (franchisor).